Il THIN PREP (citologia basata su fase liquida) è una tecnica alternativa allo striscio cervico-vaginale (Pap-Test) basata sulla sospensione di tutto il materiale raccolto in un fluido al fine di creare una sospensione cellulare. Le cellule in sospensione restano preservate per diverse settimane a temperatura ambiente. La sospensione viene trattata per rimuovere l’eccesso di sangue e di essudato infiammatorio, una piccola quota rappresentativa viene strisciata su di un vetrino. Questa tecnica consente l’allestimento dei preparati in maniera automatica e semiautomatica.

Come si esegue il Thin Prep

Il prelievo viene eseguito, come per il pap-test, dopo applicazione di speculum vaginale. Il materiale viene raccolto con una spatola corta e larga di plastica che viene poi immesso in un contenitore contenente il liquido e fatto ruotare in modo che le cellule raccolte restino in sospensione. Il procedimento prevede tre fasi: Fase di Dispersione, di Raccolta delle cellule e di trasferimento.

La fase di dispersione è l’unica eseguita in ambulatorio: la spatola subito dopo il prelievo è introdotta in una provetta detta vial e si fa girare vorticosamente per mettere il muco e le cellule in sospensione. Il materiale viene quindi inviato in laboratorio dove avviene la raccolta delle cellule (fase 2): nel tubo viene prodotta una pressione negativa che spinge il fluido attraverso un filtro. Le maglie di questo filtro trattengono le cellule e fanno passare attraverso i pori le emazie, i polimorfonucleati e i detriti cellulari. Quindi, sul filtro non restano elementi “di disturbo”.

Infine si procede al trasferimento (fase 3): Il filtro che contiene le cellule viene rovesciato e messo delicatamente in contatto con il vetrino caricato elettronicamente. Le cellule così passano sul vetrino che successivamente viene fissato immediatamente.

La tecnica consente di ottenere uno strato di cellule solo in corrispondenza del filtro con fondo pulito ed assenza di interferenze nella lettura. La colorazione risulta più uniforme e le cellule sono distribuite in unico strato (monolyer) per cui si osservano meglio anche i nuclei. Il materiale residuo può essere utilizzato per studi successivi (per controllo di qualità o per immunoistochimica).