ENDOMETRIOSI : DAL 14 AL 16 SETTEMBRE A NAPOLI IL GOTHA DELLA RICERCA E DELLA CLINICA A CONFRONTO NELLE SALE DI CASTEL DELL’OVO
Napoli capitale della lotta all’endometriosi dal 14 al 16 settembre con il congresso internazionale Endometriosis 2017.
L’evento, ideato e promosso dal Prof. Mario Malzoni, Direttore del Centro di Chirurgia Pelvica Avanzata presso la Casa di Cura Malzoni (Avellino) e presidente in carica della Società Italiana di Endoscopia Ginecologica (SEGi), si svolgerà nell’esclusiva location di Castel dell’Ovo, organizzato da BLUEVENTS s.r.l. con il supporto locale di Solaria Service s.r.l. .
Una tre giorni con i migliori specialisti mondiali del settore, invitati dal Prof. Mario Malzoni per confrontarsi sugli aspetti di una patologia benigna ma dai risvolti spesso invalidanti.
Co-presidenti dell’evento insieme al Prof. Mario Malzoni altri tre chirurghi leader nel campo della ginecologia endoscopica: il brasiliano Prof. Mauricio Abrao , socio fondatore e past-president della Società Brasiliana di Endometriosi, attuale Direttore del Dipartimento di Endometriosi presso l’Università di San Paolo (USP); lo statunitense Prof. Harry Reich , pioniere della chirurgia endoscopica ginecologica con il primato mondiale dell’esecuzione della prima isterectomia (1989) e linfoadenectomia pelvica (1991) con tecnica laparoscopica; il francese Arnaud Wattiez , attualmente Direttore del Dipartimento di Ginecologia del Latifa Hospital di Dubai, past-president ESGE (European Society for Gynaecological Endoscopy) e responsabile scientifico IRCAD (Università di Strasburgo) per il settore ginecologico .
Il programma dell’evento , articolato in tre giornate, prevede l’alternanza di letture magistrali con interventi di chirurgia laparoscopica trasmessi in diretta nelle aule del congresso dalle sale operatorie della Clinica Ruesch di Napoli, uno dei fiori all’occhiello della sanità privata napoletana, struttura all’avanguardia ed attrezzata per procedure di chirurgia pelvica endoscopica avanzata.
Una vera e propria “maratona chirurgica”, con almeno 11 procedure in programma eseguite, insieme al Prof. Mario Malzoni, dai maggiori esperti al mondo nel trattamento chirurgico dell’endometriosi pelvica avanzata.
Uno sforzo organizzativo notevole per un evento di portata mondiale con una faculty composta da circa 80 specialisti di fama indiscussa provenienti da 18 diverse nazioni e la partecipazione di oltre 600 iscritti, da tutta Europa e molti da continenti diversi, richiamati a Napoli dall’altissima qualità scientifica del programma.
Un argomento di particolare attualità se si considera la prevalenza della patologia endometriosica, ad oggi stimata in circa 176 milioni di donne nel mondo; colpisce infatti fino al 17% delle donne in età riproduttiva e la prevalenza sale al 47% nelle pazienti con problematiche di infertilità.
Parlare di endometriosi è fondamentale: purtroppo l’insufficiente conoscenza dell’argomento da parte delle donne da un lato e della comunità medica dall’altro, si correla ancora oggi con un ritardo diagnostico medio di circa 9 anni dall’insorgenza dei sintomi , e questo non solo nello scenario italiano ma anche in quello internazionale .
Un ritardo inaccettabile se si considera l’impatto potenzialmente invalidante della patologia sulla vita della donna: oltre infatti ad una correlazione del 40% circa con rischio di problematiche riproduttive, trattasi di una condizione che
- quando sintomatica (e lo è nella maggioranza dei casi) si associa ad astenia/faticabilità, dolore frequentemente intenso addominale/pelvico ciclico e/o cronico, spesso con ripercussioni anche severe sulla sfera sessuale (dispareunia- dolore con i rapporti- fino talora all’apareunia- impossibilità ad avere rapporti) e sulla funzionalità dell’apparato urinario e gastrointestinale.
Considerando la cronicità della patologia, ne derivano conseguenze talora drammatiche sulla qualità di vita della donna con inevitabili risvolti sul piano personale, lavorativo e sociale : si stima infatti un impatto negativo fino al 45-48% sulle relazioni familiari e sociali, fino al 71% sulle dinamiche di coppia, fino al 13% in termini di assenteismo dal lavoro e fino al 64% in termini di improduttività lavorativa. Non sorprende dunque anche l’incremento dell’incidenza di disturbi reattivi del tono dell’umore nelle pazienti affette dalle forme più severe di tale condizione .
L’aspetto più grave è che una scarsa conoscenza del fenomeno può spesso indirizzare a diagnosi fuorvianti , con conseguenti trattamenti errati, quando non addirittura ad etichettare le pazienti come esclusivamente affette da disturbi di carattere psicogeno.
Non da ultimo, anche in caso di identificazione corretta della patologia, che benchè benigna può determinare un sovvertimento dell’anatomia degli organi pelvici paragonabile se non peggiore rispetto a quanto osservabile anche in condizioni neoplastiche,il trattamento delle pazienti in centri non adeguatamente specializzati può determinare il ripetersi di approcci chirurgici molteplici, non risolutivi, spesso inutili quando non addirittura dannosi .
Attualmente non è possibile effettuare una vera e completa attività di prevenzione nei confronti della patologia, ma di certo abbiamo gli strumenti per una diagnosi precoce e per l’attuazione dunque di terapie idonee atte quantomeno a ridurne l’impatto potenzialmente devastante .
Un motivo in più dunque per conoscere ed educare , per diffondere la cultura di una corretta identificazione e gestione dell’endometriosi non solo tra ginecologi specialisti ma anche tra altri professionisti del settore e pazienti, come accadrà nel corso della sessione “Meet the Experts: open table with patients’ associations” che si terrà nella fase di chiusura dell’evento nel pomeriggio del 16 settembre, aperto a tutti previa iscrizione online (http://www.endometriosis2017.com)
“Quella di Napoli -spiega il Prof.Mario Malzoni – rappresenterà per la comunità scientifica internazionale una grande opportunità di confronto in un momento in cui il nostro settore sta conoscendo sviluppi costanti e spesso difficili da monitorare. L’obiettivo è quello di fornire un aggiornamento completo, dalla diagnosi al trattamento clinico e chirurgico, con particolare attenzione anche alla tutela del potenziale riproduttivo delle pazienti, e questo grazie soprattutto alla presenza dei maggiori esperti del settore, stimatissimi colleghi ed amici da tutto il mondo che hanno immediatamente condiviso questo entusiasmante progetto. E tutto questo perché – conclude Malzoni – “crediamo che la migliore gestione della paziente affetta da endometriosi debba derivare dalla creazione di una rete specializzata di centri di riferimento per la diagnosi ed il trattamento e, a tal fine, una conoscenza completa della malattia è fondamentale per qualsiasi clinico che la affronti nella sua pratica quotidiana”.