OSTEOPOROSI:

AMBULATORIO PER LA PREVENZIONE, DIAGNOSI PRECOCE E TRATTAMENTO.

In Clinica Ruesch l’ambulatorio per la prevenzione, la diagnosi precoce ed il trattamento dell’osteoporosi offre percorsi personalizzati per ciascun tipo di quadro clinico, e per pazienti di ogni età.

Alta specializzazione e tecnologia avanzata a servizio del paziente. 

CHE COS’È L’OSTEOPOROSI?

L’ Osteoporosi è una malattia cronica dell’apparato scheletrico che comporta un’alterazione QUANTITATIVA (ho meno osso) e QUALITATIVA (l’osso rimanente è scadente) del tessuto osseo. L’alterazione quantitativa si concretizza come una vera e propria perdita di tessuto a livello delle ossa: l’osso diventa meno massiccio, appunto “poroso”. Ma non è l’unico problema: potenzialmente ancora più pericolosa è l’alterazione qualitativa che può essere causa di importanti e precoci fratture da fragilità, che possono accadere a seguito di sforzi o traumi anche banali.

I segmenti maggiormente a rischio sono colonna vertebrale e femore.

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PERCHE’ VIENE L’OSTEOPOROSI? CHI COLPISCE MAGGIORMENTE? COME SI MANIFESTA L’OSTEOPOROSI?

Esistono due forme di osteoporosi: l’osteoporosi cosiddetta secondaria è dovuta ad altre patologie (di solito endocrinologiche o genetiche), si tratta di forme più rare che possono colpire anche persone in età giovane o giovanissima. Diverso è il discorso per le cosiddette osteoporosi primitive, a loro volta scolasticamente suddivise due forme (post-menopausali e senili): queste sono molto più frequenti. Si contano infatti 75 milioni di persone affette da osteoporosi tra Europa, USA e Giappone: la patologia colpisce 200 milioni di donne del mondo, arrivando a interessare i due quinti delle donne di 80 anni e fino addirittura ai due terzi di quelle di 90 anni. Questi numeri mostrano come il continuo invecchiamento della popolazione sia determinante nella genesi di questa patologia. Per affrontarla, occorre sottoporre i pazienti a rischio, e in particolare gli anziani, ai dovuti accertamenti volti a individuare la patologia.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO? 

Sono stati accertati dei fattori di rischio, allo scopo di identificare precocemente i pazienti a rischio. I principali sono i seguenti:

  • Assunzione di determinati farmaci (cortisone, neurolettici/antiepilettici, gastroprotettori)
  • Età
  • Etnia caucasica (bianca) o asiatica
  • Familiarità
  • Fumo, alcol, caffeina
  • Ridotta attività fisica
  • Ridotta mobilità
  • Sesso femminile
  • Stato nutrizionale scarso, salute generale scadente

COME SI FA QUINDI A CONFERMARE IL SOSPETTO CLINICO DI OSTEOPOROSI?

È bene che i pazienti anziani e tutti i pazienti a rischio (pazienti con fattori di rischio, pazienti con pregresse fratture avvenute in seguito a traumi di piccola entità) si sottopongano agli esami di screening per questa patologia. 

COME SI MANIFESTA L’OSTEOPOROSI?

L’ Osteoporosi è una malattia di solito silente: non presenta alcun sintomo fino al verificarsi della sua conseguenza più temuta, ovvero la frattura. È infatti tipico trovare cedimenti vertebrali osteoporotici in pazienti con dolore dorsale o lombare cronico, in assenza di traumi riferiti. 

OSTEOPOROSI ED ESAMI DIAGNOSTICI: QUALI SONO I PIU’ INDICATI E PERCHE’

Il medico, accertata la presenza dei fattori di rischio, prescriverà una densitometria. La densitometria è un esame che permette di quantificare la quantità di osso presente in una determinata sede, chiamata BMD (densità di massa ossea): l’OMS utilizza questo parametro per definire in modo “riproducibile” l’osteoporosi. La BMD non è l’unico parametro in grado di predire il rischio di fratture, e andrà integrata con altre informazioni che rendono importantissima la valutazione del paziente da parte di un medico specializzato: lo stesso, integrando l’esito delle indagini strumentali e la valutazione clinica, saprà quantificare il rischio e rispondere correttamente al quesito “ho l’osteoporosi?”.
Esistono varie metodiche per ottenere una BMD (ecografia, TAC, ecc..): la più utilizzata è la cosiddetta DEXA o MOC. Come accennato, la MOC va associata ad altri parametri clinici e strumentali: è possibile che il medico richieda degli esami del sangue e delle urine, per identificare i sottotipi di osteoporosi, oltre che RX delle vertebre dorsali e lombari (e in alcuni casi anche la risonanza magnetica), per trovare eventuali fratture non conosciute che possono guidare la diagnosi.
Ottenuta la diagnosi, occorrerà trattare la patologia: il trattamento è importante, in quanto serve a ridurre il rischio di fratture (e in particolare di frattura del femore, evento grave e severa complicanza dell’osteoporosi).

OSTEOPOROSI E TERAPIA

I capisaldi della terapia sono:
• Nutrizione adeguata
• Corretta attività fisica
• Supplementazione di Calcio e Vitamina D
• Terapia farmacologica

È stato dimostrato come una terapia correttamente prescritta e assunta è in grado di ridurre di molto il rischio di frattura, e in alcuni casi (con terapie selezionate) di invertire la patologia addirittura aumentando la massa ossea: esistono tuttavia dei problemi legati agli effetti collaterali (rari, ma in alcuni casi da gestire) e alla ridotta “compliance”, ossia alla mancata propensione dei pazienti ad assumere correttamente le terapie prescritte. Questi elementi, associati al fatto che la patologia è sotto-diagnosticata e trattata in modo insufficiente, rendono l’osteoporosi, ancora oggi, uno dei principali problemi di sanità pubblica, a causa della sua principale conseguenza, ossia le fratture da fragilità: le stesse costituiscono ormai un’emergenza sanitaria, con costi economici, umani e sociali ormai quasi insostenibili.

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