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Chirurgia vascolare e Cardiochirurgia

La Clinica Ruesch mette a disposizione dei propri pazienti equipe mediche di alto profilo che hanno scelto Napoli come polo scientifico di riferimento per gli interventi chirurgici in ambito vascolare e cardiochirurgico

Informazioni generali

La chirurgia vascolare è una branca della chirurgia che ha come obiettivi l’operare su arterie e vene e utilizza tecniche di derivazione, riparazione nonché sostituzione e di rimozione.

La chirurgia vascolare è dunque quel ramo della chirurgia che si occupa di intervenire chirurgicamente per la risoluzione o il miglioramento di tutte quelle patologie che interessano soprattutto i vasi sanguigni dell’organismo grazie all’utilizzo di  tecniche che consentono di riparare, sostituire o rimuovere i siti danneggiati.

In questo senso, una visita di chirurgia vascolare è dunque uno dei passaggi fondamentali per la preparazione di un paziente cui è stata diagnosticata una patologia vascolare. Generalmente quando si parla di patologie vascolari si fa riferimento in particolar modo a restringimenti, dilatazioni o deterioramenti causati da malattie come arteriosclerosi ma anche insufficienza venosa cronica, aneurismi, malformazioni congenite e non e non per ultimo il diabete. Per la risoluzione di tali patologie è quindi necessario l’intervento chirurgico. È utile in questo senso per il paziente stabilire la pianificazione degli esami pre-operatori, l’indicazione dei tempi e delle modalità dell’intervento per avere un chiaro quadro della situazione.

Approfondimenti

Come funziona una visita di chirurgia vascolare?

Una visita di chirurgia vascolare può consentire di acquisire tutte le informazioni utili al fine di una chirurgia vascolare tramite esami diagnostici di routine per questo tipo di interventi e predisporre trattamenti pensati specificamente per il paziente che deve sottoporsi ad un intervento chirurgico in quanto affetto da patologie vascolari. Tra queste patologie possiamo trovare:

  • aneurismi e dissecazioni e dunque chirurgia dei grossi vasi arteriosi, dell’aorta toracica nonché toraco-addominale;
  • chirurgia dei tronchi sovra-aortici quale carotide e succlavia;
  • aneurismi dell’aorta addominale;
  • patologie steno-ostruttive e patologie aneurismatiche e dunque chirurgia dei vasi splancnici: vene renali, vena epatica o vena splenica in casi di ischemia critica.

La visita di chirurgia vascolare è resa necessaria anche in previsione del trattamento endovascolare delle stenosi arteriose e si ottiene per via percutanea. Questo tipo di visita preventiva alla chirurgia vascolare è necessaria per l’indicazione e la delucidazione al trattamento mediante chirurgia arteriosa degli arti inferiori, ad esempio, ed in previsione del trattamento dell’insufficienza venosa o anche nel trattamento delle vene varicose (dette anche varici) e casi di varicectomia nonché flebiti e trombosi venose profonde – che vengono operate tramite tramite safenectomia, termoablazione o flebectomie –  ed ulcere degli arti inferiori. Inoltre viene trattata anche la patologia vascolare del distretto della vena cava inferiore, quello iliaco-cavale e dell’arteria succlavia.

Chi è il chirurgo vascolare e di cosa si occupa?

Il chirurgo vascolare è uno specialista negli interventi di chirurgia condotti principalmente sui vasi sanguigni dell’organismo. Il suo obiettivo è quello di curare oppure riuscire a  migliorare la prognosi delle patologie che interessano questi vasi sanguigni e dunque la qualità della vita del paziente.

Le patologie che vengono più di frequente trattate da questi chirurghi sono:

  • aneurismi dell’aorta addominale
  • vene varicose
  • arteriopatia periferica
  • insufficienze cerebrovascolari

Le procedure che invece vengono più utilizzate dal chirurgo vascolare dal punto di vista interventistico sono:

  • l’ablazione
  • l’amputazione, ciò avviene primariamente quando l’arto colpito da arteriopatia non è recuperabile
  • intervento di angioplastica
  • endoarterectomia, un intervento che serve per rimuovere le placche presenti nell’arteria e che possono causare ostruzioni
  • riparazione chirurgica tradizionale dell’aneurisma aortico addominale tramite procedura endovascolare
  • interventi di inserimento di bypass
  • scleroterapia, che serve a cicatrizzare le vene varicose
  • stripping venoso che comporta nella rimozione di una sezione di vena nel trattamento delle vene varicose
  • trattamenti laser

Dal punto di vista invece strettamente diagnostico troviamo:

  • analisi del sangue per i marcatori di colesterolo
  • analisi del sangue per la rilevazionealtre malattie dell’arteria
  • angiografie
  • angiografie con risonanza magnetica
  • ecocolorDoppler
  • angiografie con tomografia computerizzata
  • indice caviglia-brachiale
  • risonanza magnetica nucleare

Passiamo invece adesso alla Cardiochirurgia.

Cos’è la Cardiochirurgia?

Per cardiochirurgia si intende una branca della medicina che si occupa della chirurgia del cuore e dei vasi sanguigni ad esso collegati.

Le prime operazioni sul pericardio avvennero durante XIX secolo, ma successivamente la cardiochirurgia si sviluppò sensibilmente solo dopo la metà del Novecento.

Negli anni cinquanta, inoltre, i medici Alfred Blalock e Helen Taussig studiarono con ardore la possibilità di riuscire a trattare il cosiddetto “morbo blu” tramite un intervento chirurgico fatto sulle arterie che portano sangue al cuore. L’intervento andò a buon fine, e prese il nome di intervento di Blalock che nel corso degli anni ha consentito a migliaia di bambini affetti da tetralogia di Fallot in tutto il mondo di riuscire a sopravvivere e di arrivare ad una età adulta per essere sottoposti dopo molti anni ad un intervento definitivo che potesse risolvere tutti i loro problemi.

In più, nuove scoperte nel campo della fisiopatologia cardiaca hanno concesso di ottenere nel giro di pochissimi decenti risultati più che eccezionali nella correzione delle cardiopatie congenite e quelle acquisite. Tra gli interventi cardiochirurgici più frequenti nell’adulto

  • la sostituzione (con protesi biologiche o  protesi meccaniche) o riparazione delle valvole cardiache (che siano quella aortica, tricuspidalica, mitralica, o raramente capita anche di dover intervenire sulla valvola polmonare) in seguito a malattie infettive (come nei casi di endocardite) o malattie congenite (ad esempio bicuspidia aortica) o ancora malattie degenerative (malattia reumatica, calcificazioni ed altri tipi di patologie)
  • bypass coronarici tramite l’utilizzo di condotti arteriosi (come ad esempio le arterie mammarie, radiali o quella del quadricipite femorale) o venosi, prendiamo ad esempio la vena safena.
  • sostituzione con protesi dell’aorta ascendente o dell’arco aortico (oppure l’applicazione di stent all’interno di questi ultimi) per l’eliminazione permanente di aneurismi o dissecazioni.
  • exeresi di tumori
  • ablazione di aritmie complesse, in genere fibrillazione atriale.
  • per ultimi ma non meno importanti, i trapianti di cuore.

Proprio per quanto riguarda questi ultimi, risale alla fine del 1967 il primo eccezionale tentativo di trapianto del cuore da uomo a uomo da parte di C. N. Barnard, seguito poi da quelli messi in atto da N. E. Shumway, D. A. Cooley, M. E. De Bakey.

In Italia l’integrazione dell’operazione del trapianto del cuore è stata autorizzata solo nel 1985, e da quel momento in poi i progressi in medicina hanno concesso un miglioramento generale della prognosi del trapianto cardiaco che ad oggi si perfezionano sempre di più.

Chi è il cardiochirurgo?

Il cardiochirurgo è un medico chirurgo che ha conseguito la Laurea in Medicina ed un Diploma di Specializzazione in Cardiochirurgia dalla durata quinquennale. I suoi principali campi di competenza sono la chirurgia delle malformazioni congenite e non del cuore nonché la chirurgia dei grossi vasi del torace, la possibilità di eseguire trapianti di cuore e l’utilizzo di sistemi meccanici sostitutivi o ausiliari del cuore, oltre ai principi e le tecniche della circolazione extracorporea tramite anche l’impiego di tecnologie avanzate in chirurgia cardiovascolare.

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