Chirurgia ortopedica
La Clinica Ruesch mette a disposizione dei propri pazienti equipe mediche di alto profilo che hanno scelto Napoli come polo scientifico di riferimento per gli interventi chirurgici in ambito ortopedico
Informazioni generali
La chirurgia ortopedica è la branca della chirurgia che si occupa del trattamento delle problematiche relative all’apparato locomotore, formato dall’apparato scheletrico e dall’apparato muscolare, responsabile della nostra struttura corporea e del movimento. Sulle patologie che colpiscono quest’apparato la chirurgia ortopedica può applicare sia metodi strettamente chirurgici che terapie meno invasive a seconda del tipo e dell’entità del danno.
Storia della chirurgia ortopedica
I primi passi della chirurgia ortopedica, così come tutta la sua storia, sono segnati dagli interventi effettuati sui campi di battaglia nelle grandi guerre della storia. I feriti nelle battaglie del Medioevo venivano spesso trattati con bende bagnate nel sangue di cavallo che, una volta asciutte, si sarebbero indurite fino a formare una struttura rinforzata: questo metodo, antenato delle moderne tecniche di gessatura, era tuttavia veicolo di infezioni, a causa della sua antigienicità.
Nel diciottesimo secolo, invece, l’ortopedia era principalmente rivolta al trattamento delle malformazioni muscolo-scheletriche nei bambini. Nel primo libro dedicato all’argomento, Nicolas Andry sosteneva l’uso dell’esercizio fisico e di pratiche manipolatorie e di immobilizzazione per questo tipo di deformità. Jean-André Venel fondò il primo istituto ortopedico nel 1780, dedicato al trattamento delle malformazioni scheletriche negli infanti. Altri studi renderanno vari progressi in questo tipo di interventi nel secolo, ma sempre circoscritti, fino agli anni novanta dell’Ottocento, alle correzioni delle deformità in età infantile. In questi anni e nei primi anni del Novecento vi saranno ampi dibattiti sull’utilizzo di vere e proprie tecniche chirurgiche nel campo ortopedico.
Approfondimenti
Hugh Owen Thomas è considerato il padre della moderna chirurgia ortopedica: le sue innovazione in questo campo passeranno sotto il silenzio prima di essere applicate sistematicamente nel trattamento dei feriti durante la Prima Guerra Mondiale. Un altro nome importante nei pionieri nel campo della chirurgia ortopedica sarà quello del nipote di Thomas, Robert Jones, che fu anche attivo in prima persone sui campi di battaglia della Grande Guerra e il suo impegno portò alla creazione di ospedali ortopedici militari per il trattamento dei feriti.
La strada verso una tecnica moderna come quella dei chiodi intermidollari, invece, fu invece spianata dal chirurgo tedesco Gerhard Küntscher: grazie all’utilizzo di questo tipo di intervento i tempi di guarigione per i soldati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale furono drasticamente minori e questa rapida ripresa favorì la diffusione di questa tecnica in tutto il mondo.
Le protesi arrivarono dopo. Intorno agli anni sessanta del Novecento, John Charnley, un chirurgo ortopedico inglese, effettuò le prime tecniche di rimpiazzo dell’anca tramite l’uso di impianti protesici. Le sue ricerche sono ancor oggi alla base di questo tipo di interventi.
Le tecniche di fissazione esterna hanno subito delle evoluzioni ad opera dei chirurghi americani attivi durante la guerra del Vietnam, ma il contributo principale si deve al chirurgo sovietico Gavril Abramovich Ilizarov, inventore dell’apparato di Ilizarov, utilizzato ancora oggi.
La chirurgia ortopedica moderna cerca di applicare procedimenti sempre meno invasivi volti a rendere le componenti impiantati più efficienti e durevoli.
Specializzazioni
La chirurgia ortopedica possiede diversi tipi di settori in cui il chirurgo può specializzarsi. Alcune di queste non rientrano esclusivamente nel campo della chirurgia ortopedica: ad esempio, il trattamento di problematiche relative al piede possono comunque essere svolte da un podologo.
Le principali specializzazioni sono:
- Chirurgia della mano
- Chirurgia della spalla e del gomito
- Chirurgia del piede e della caviglia
- Chirurgia vertebrale
- Chirurgia sostitutiva
- Ricostruzione del cranio
- Ortopedia pediatrica
- Oncologia muscolo-scheletrica
- Ortopedia dello sport
- Traumatologia ortopedica
Le procedure più diffuse
Le procedure più diffuse della chirurgia ortopedica sono:
- Artroscopia del ginocchio e meniscectomia
- Artroscopia della spalla e decompressione
- Trattamento del tunnel carpale
- Artroscopia del ginocchio e condroplastica
- Rimozione di un impianto di supporto
- Artroscopia del ginocchio e ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA)
- Protesi al ginocchio
- Trattamento al collo del femore
- Trattamento della frattura al trocantere
- Protesi all’anca
- Artroscopia della spalla ed escissione del distale della clavicola
- Trattamento alla cuffia dei rotatori
- Trattamento della frattura del radio o dell’ulna
- Laminectomia
- Trattamento della frattura della caviglia (di tipo bimalleolare)
- Artroscopia della spalla e sbrigliamento
- Fusione spinale lombare
- Trattamento della frattura del distale del radio
- Intervento al disco
Artroscopia: l’artroscopia è un piccolo intervento di chirurgia ortopedica dove, per mezzo di uno strumento di simile all’endoscopio, l’artroscopio, è possibile visualizzare un’articolazione attraverso una incisione di piccole dimensioni. Ciò permette di effettuare la diagnosi con maggiore precisione. Inoltre, in questo modo, la parte interessata subisce un intervento meno invasivo della tradizionale chirurgia aperta, che prevede invece l’apertura chirurgica dell’articolazione, con la conseguenza di incidere vari tessuti nel procedimento.
I chirurghi vedono l’area interessata tramite un monitor e talvolta possono anche operare nello stesso momento in cui viene effettuata la diagnosi.
L’artroscopia può essere utilizzata per ogni tipo di articolazione, ma è impiegata maggiormente per il ginocchio, la spalla, il gomito, il posto, la caviglia, il piede e l’anca.
Artroplastica: Un altro intervento tipico della chirurgia ortopedica è l’artroplastica, un tipo di procedura dove la superficie articolare di un legamento muscolo-scheletrico è sostituito, rimodellato o riallineato tramite l’osteotomia o altri tipi di operazioni chirurgiche. È tipicamente utilizzata nel trattamento del dolore causato da malattia come l’artrite o altri tipi di traumi.
L’artroplastica più comune è l’innesto di protesi ortopediche. Altri tipi di interventi artroplastici sono l’artroplastica interposizionale, l’artroplastica escissionale o resezionale e l’osteotomia.
L’artroplastica presenta alcuni rischi, a causa dell’inseriemento di una protesi all’interno del corpo. Ma, grazie agli sviluppi della tecnologia, le protesi vengono ad essere sempre più durevoli, per esempio tramite l’uso di stampanti 3D che possono ricreare una protesi personalizzata al dettaglio per ogni paziente.
Chirurgia del piede e della caviglia
La chirurgia del piede è un’altra eccellenza nell’ambito della disciplina ortopedica.
Le patologie del piede sono svariate e complesse, in alcuni casi possono arrivare ad essere invalidanti e la chirurgia è allora la sola soluzione possibile per eliminare un dolore, una deformità e riprendere a deambulare normalmente.
Le patologie del piede e della caviglia che vengono affrontate a livello ambulatoriale, diagnostico e chirurgico sono:
- Piede Piatto
- Piede Piatto del Bambino
- Piede Cavo
- Metatarsalgia
- Neuroma di Morton
- Alluce Rigido
- Distorsione di Caviglia
- Tendinopatie e Lesioni Cartilaginee.
Si predilige un approccio chirurgico mini-invasivo che grazie alla tecnologia semplifica enormemente la procedura chirurgica con grandi vantaggi per il paziente.
PIEDE PIATTO
La sindrome pronatoria, meglio conosciuta ai più con la definizione di “piede piatto”, consiste in un’alterazione della forma e della funzionalià del piede. Si tratta, inoltre, di un fenomeno molto comune soprattutto nel mondo occidentale.
In verità il piattismo non può essere considerato una vera e propria patologia in quanto non comporta necessariamente, per chi ne è affetto, sintomi dolorosi o instabilità.
Esistono però studi scientifici che dimostrano che per i pazienti affetti da piattismo nei primi anni di età, se la patologia è trascurata, in età adulta questi pazienti hanno più probabilità di sviluppare patologie secondarie come l’artrosi della caviglia e l’alluce valgo.
La causa del piattismo, qual è?
Quando si verifica una insufficienza funzionale del sistema nervoso centrale e/o periferico o dei tendini, ecco che si manifesta, la sindrome del “piede piatto”.
Per scendere nel dettaglio, quando uno di questi tendini (c.d. tibiale posteriore) smette di funzionare correttamente il piede stesso smette di funzionare alla perfezione, causando una serie di alterazioni.
Percorso diagnostico: radiografia, risonanza magnetica, tomografia computerizzata.
Quando, come e perché?
Per formulare una diagnosi è fondamentale una visita specialistica. Lo specialista, semplicemente osservando il paziente camminare a piedi nudi, è in grado di definire una diagnosi.
Per decidere il percorso terapeutico del paziente, il medico si avvale dell’ausilio di una radiografia del piede in carico.
Si tratta di un esame eseguito con il paziente in piedi, perché è in piedi che il piede lavora.
Risonanza magnetica (RM) e tomografia computerizzata (TC) sono indagini di secondo livello, utili in determinate situazioni ma che spesso forniscono al chirurgo meno informazioni rispetto alla radiografia, in quanto eseguite in clinostatismo (sdraiati).
Come curare il piattismo?Approccio conservativo o intervento chuirurgico?
APPROCCIO CONSERVATIVO
La sindrome pronatoria asintomatica generalmente non si cura; questo principio vale sia per le terapie conservative che chirurgiche.
Il plantare aiuta il paziente sintomatico a trovare un compenso, ma non è in grado di garantire una correzione.
Agisce in pratica come un “tutore”, posizionato all’interno della scarpa per aiutare i tendini sofferenti a lavorare in maniera più fisiologica.
Nel paziente non candidabile alla chirurgia, o che rifiuti l’intervento chirurgico, l’uso dei plantari, associato a terapie fisiche (TecarTerapia, InterX), possono risultare efficaci nel controllare la sintomatologia.
CHIRURGIA
Esistono diversi tipi di intervento per la correzione della sindrome pronatoria.
Il compito del chirurgo è quello di individuare l’apice della deformità (il punto o i punti in cui il piede risulta non in asse) e i tendini patologici, in modo da programmare un riallineamento delle ossa (tramite osteotomie) , facendo in modo che i tendini sani vadano a coadiuvare il lavoro dei tendini malati (transfer tendinei).
Nei casi in cui le articolazioni coinvolte siano degenerate, il chirurgo programmerà una o più artrodesi, cioè la fusione di specifiche articolazioni, con lo scopo di ottenere un piede in asse, su cui il paziente può camminare senza dolore, con il sacrificio di una parte del movimento del piede.
Il decorso post-operatorio prevede uno stivaletto gessato realizzato in vetroresina, da indossare generalmente per 4 settimane, sul quale il paziente non appoggia il peso del corpo.
Il paziente resta ricoverato in ospedale generalmente per una o due notti.
Per Info e prenotazioni:
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dal Lunedì al Venerdì dalle 7.00 – 20.00 | Sabato 7.00 – 19.00
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Trattamenti
Trattamenti
- Artroscopia in risoluzione 4K full HD
- Applicazione e rimozione apparecchi gessati
- Chirurgia protesica con tecnica mini-invasiva
- Chirurgia del piede con tecnica mini-invasiva
- Chirurgia vertebrale con tecnica mini-invasiva
- Medicina rigenerativa
- Osteosintesi
- Trapianti ossei / cartilaginei
- Riabilitazione
- Terapia del dolore
Anca
Trattamenti biologici:
- Acido ialuronico
- Monociti
- MSC (cellule mesenchimali totipotenti prelevate da grasso autologo o da midollo osseo)
- PRP
Trattamenti chirurgici:
- Artroscopia dell’anca
- Artroprotesi dell’anca con rivestimento o resurfacing
- Artroprotesi totale d’anca
- Endoprotesi biarticolare d’anca
- Osteosintesi con chiodo trocanterico
- Osteotomie correttive
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Ginocchio
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Trattamenti chirurgici:
- Artroscopia per meniscectomia
- Artroscopia per ricostruzione del legamento crociato anteriore / posteriore
- Artroscopia per suture meniscali
- Protesi di ginocchio monocompartimentale
- Protesi di ginocchio totale
- Revisione di protes di ginocchio già impiantate
- Trapianti cartilaginei con scaffold
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Mano e Polso
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- PRP
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Trattamenti chirurgici:
- Chirurgia plastica per copertura di perdite di sostante o esiti traumatici
- Cisti e ganglio
- Dito a scatto
- Lesione tendinee della mano
- Mallet Finger
- Morbo di De Quervain
- Morbo di Dupuytren
- Frattura dello scafoide
- Sindrome del Tunnel Carpale
- Rizoartrosi
- Protesi della mano e del polso
- Trattamento dell’artrosi della mano e del polso
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Piede e Caviglia
Trattamenti chirurgici:
- Allungamento tendine di Achille
- Alluce valgo
- Artrodesi alluce
- Artrodesi caviglia
- Artrodesi sotto-astragalica
- Artroscopia caviglia anteriore e posteriore
- Asportazione os Trigonum
- Asportazione os tibiale esterno
- Asportazione neuroma di Morton
- Endortesi per piede piatto
- Microfratture e trapianto cartilagine
- Osteotomia calcagno
- Piede piatto
- Piede piatto del bambino
- Protesi alluce
- Protesi caviglia
- Neuroma di Morton
- Riduzione e sintesi fratture
- Riparazione tendine di Achille
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Spalla
Trattamenti biologici:
- Acido ialuronico
- PRP
- Monociti
- MSC (cellule mesenchimali totipotenti prelevate da grasso autologo o da midollo osseo)
Trattamenti chirurgici:
- Artroscopia di spalla per lesione cuffia dei rotatori
- Artroscopia di spalla per instabilità di spalla
- Protesi di spalla monocompartimentali
- Trapianti cartilaginei con scaffold
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Posizione
La clinica è situata in una posizione strategia ed è facilmente accessibile ai nostri pazienti
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