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Chirurgia ginecologica

La Clinica Ruesch mette a disposizione dei propri pazienti equipe mediche di alto profilo che hanno scelto Napoli come polo scientifico di riferimento per gli interventi chirurgici in ambito ginecologico

Informazioni generali

La chirurgia ginecologica fa riferimento alla chirurgia sul sistema riproduttivo femminile. La chirurgia ginecologica viene di solito eseguita da chirurghi ginecologi. Include sia procedure per condizioni benigne, cancro, sterilità e incontinenza. La chirurgia ginecologica può occasionalmente essere eseguita per scopi elettivi o cosmetici.

Perché ci si rivolge alla Chirurgia Ginecologica?

Sono tre i fondamentali motivi per i quali ci si rivolge al chirurgo in caso di operazioni ginecologiche.

 

  1. Trattamento o monitoraggio della fertilità; spesso le pazienti devono indagare sulle ragioni biologiche e morfologiche dietro una sospetta infertilità e pertanto sarà opportuno fare analisi approfondite che possano dare risultati certi.
  2. Cura di patologie benigne.
  3. Cura delle patologie maligne come il cancro al collo dell’utero, le neoplasie delle ovaie e della cervice e via discorrendo.
Approfondimenti

Quali sono le procedure più eseguite in Chirurgia Ginecologica?

La chirurgia ginecologica si suddivide in più dipartimenti e possiamo avere a che fare con un vasto numero di operazioni chirurgiche in base al distretto dove vengono operate:

Operazioni chirurgiche delle appendici uterine più comuni:

  • L’ooforectomia è la rimozione chirurgica di un’ovaia o di entrambe le ovaie. L’intervento viene anche chiamato ovariectomia, ma questo termine è stato tradizionalmente utilizzato nella ricerca scientifica di base per descrivere la rimozione chirurgica delle ovaie negli animali da laboratorio. La rimozione delle ovaie nelle donne è l’equivalente biologico della castrazione nei maschi; il termine castrazione però oggi usato solo occasionalmente nella letteratura medica per riferirsi all’ovariectomia nell’uomo. Nelle scienze veterinarie, la rimozione completa delle ovaie, degli ovidotti, delle corna uterine e dell’utero è chiamata ovarioisterectomia ed è una forma di sterilizzazione. Può essere messa in atto sia in presenza di patologie benigne che maligne come neoplasie delle ovaie.
  • In medicina, la salpingo-oforectomia è la rimozione di un’ovaia e della sua corrispettiva tuba di Falloppio. Questa ortografia: “salpingooforectomia” è un’ortografia corretta e accettata, ma molto meno comune di “salpingo-ooforectomia”.
  • La falloppioscopia è l’ispezione delle tube di Falloppio attraverso un microendoscopio. [2] Il falloppioscopio viene inserito nelle tube attraverso la sua apertura nell’utero all’apertura prossimale della tubazione attraverso la giunzione utero-tubarica; tecnicamente potrebbe anche essere inserito al momento della chirurgia addominale o della laparoscopia. Si tratta di un esame che serve a capire quali sono i motivi alla base dell’infertilità femminile. La paziente in causa necessita di anestesia generale o sedazione cosciente per tutta la durata della procedura ed è in posizione di litotomia.
  • La salpingectomia è tecnicamente la rimozione tramite intervento chirurgico di una tuba di Falloppio. Questa procedura è talvolta preferita rispetto alla controparte ovariche che risparmiano la tuba a causa del rischio di gravidanze ectopiche. Questa procedura è irreversibile, ma risulta essere ben più efficace della legatura delle tube.
  • Chiusura delle tube di Falloppio: trattasi di una tecnica di sterilizzazione femminile, La procedura prevede quindi la chiusura delle tube di Falloppio che connettono le ovaie all’utero, e soprattutto sono la sede in cui avviene la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo. Difatti con la legatura viene letteralmente impedita la migrazione dell’ovulo dall’ovaio nella tuba e dalla parte opposta anche quindi la risalita degli spermatozoi verso le tube, andando così ad impedire quindi la fecondazione.
  • Sterilizzazione isteroscopica, una pratica meno invasiva della chiusura delle tube di Falloppio ma in questo senso totalmente irreversibile.

Operazioni chirurgiche dell’utero e della vagina più comuni:

  • Isterectomia: si tratta di un intervento di asportazione chirurgica dell’utero. Dal latino, “ister” significa infatti “utero” mentre “ectomia” significa invece rimozione. L’intervento preclude la possibilità di qualsivoglia tipo di gravidanza futura e l’interruzione delle mestruazioni, cosicché la paziente andrà incontro a menopausa. Durante l’operazione può spesso accadere che insieme all’utero bisogna rimuovere anche le ovaie e le tube di Falloppio. Si tratta di un intervento impiegato la maggior parte delle volte in caso di malattie come prolassi uterini, neoplasie dell’apparato riproduttivo femminile, fibromi, endometriosi, tumore della cervice ecc.
  • Isteroscopia: con questo termine si intende l’ispezione della cavità uterina tramite endoscopia con accesso a questa attraverso la cervice. Permette dunque la diagnosi della patologia intrauterina e serve come metodo per l’intervento chirurgico.
  • Biopsia endometriale: per biopsia endometriale intendiamo una procedura messa in atto in uno studio medico senza il bisogno di essere sedati, né localmente né generalmente. La biopsia (ossia il prelevamento di tessuto) è fatta attraverso l’inserimento di uno speculum in vagina per osservare la cervice e dopodiché viene introdotta una cannula perché si aspiri il tessuto endometriale che verrà successivamente sottoposto ad analisi di laboratorio per confermare o scongiurare altri tipi di patologia.
  • Ablazione endometriale: questa operazione prevede il disfacimento dello strato superficiale dell’utero denominato endometrio.
  • Colposcopia: si tratta di un esame più approfondito del Pap-test e serve per analizzare e studiare tutte quelle eventuali anomalie delle cellule del collo uterino che possono essere state evidenziate in precedenza dal Pap-test. Soprattutto la colposcopia viene spesso consigliata a causa di dolori pelvici non ben specificati o sanguinamenti anomali della vagina.
  • Colpectomia: la colpectomia è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione parziale o in alcuni casi totale della vagina. Si ricorre alla colpectomia soprattutto in caso di patologie come prolasso genitale, prolasso uterino o anche in presenza di neoplasie dell’apparato riproduttore femminile.

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